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Milan – Napoli

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Il periodo di scarsa forma di M’Baye Niang e il progressivo inserimento di Andrea Bertolacci hanno modificato gli equilibri offensivi del Milan. Vincenzo Montella sta portando avanti da inizio stagione un certo modo di giocare, che sta evolvendo nel tempo non solo per la maggiore confidenza con i meccanismi richiesti, ma anche perché alcuni interpreti sono cambiati. Ho scelto queste due azioni per evidenziare come il gioco dei rossoneri si adatti alla presenza in campo di Bertolacci oppure di Niang.

Versione 1: con Bertolacci

L’ingresso in squadra di Bertolacci come mezzala sinistra ha fatto scivolare Giacomo Bonaventura nel tridente d’attacco. Nel corso degli anni Bonaventura è stato portato a sviluppare il proprio lato associativo: la sua particolare interpretazione del ruolo di esterno offensivo, unita alla presenza di Bertolacci, abituato a pensare sempre in verticale e a tenere alto il ritmo della manovra, ha reso più fluido il palleggio del Milan nell’ultimo terzo di campo. Pur essendo spesso costretto a restare largo a sinistra per dare ampiezza agli attacchi rossoneri, Bonaventura non rinuncia ad accentrarsi se ne capita l’occasione. La contemporanea presenza di Bertolacci tra le linee permette così di creare combinazioni veloci palla a terra come quella qui sopra dalla partita contro il Torino. Bonaventura e Bertolacci sono vicini; l’ex Genoa si abbassa per ricevere alle spalle del centrocampo granata, poi passa il pallone al compagno e prosegue la sua corsa. Bonaventura tocca di prima verso Bacca, che accarezza il pallone rallentandolo e dando la possibilità a Bertolacci di tirare in porta. La conclusione, però, è centrale ed è respinta senza problemi da Joe Hart.

Versione 2: con Niang

Nonostante il cattivo periodo di forma porti a sottolineare soprattutto gli errori e i limiti caratteriali, Niang è uno dei pochi giocatori a disposizione di Montella potenzialmente in grado di fare la differenza, specie dal punto di vista fisico. Il francese combina caratteristiche uniche nella rosa milanista: forza e stacco per essere un riferimento sia sui lanci lunghi che palla a terra, anche con le spalle alla porta; tecnica in velocità per minacciare costantemente le difese avversarie palla al piede. Con Niang il gioco del Milan diventa più verticale e diretto, assecondando le caratteristiche del francese. Qui sopra Paletta avanza fino a poco oltre la linea di centrocampo, poi vede il taglio in profondità di Niang e lo serve con un lancio preciso: l’attaccante rossonero vanifica il movimento perfetto con un controllo sciatto, che gli farà perdere l’occasione per tirare in porta.

Montella ha dato al Milan un’identità chiara sin dalla prima giornata di campionato, ma è ovvio che il gioco si evolve adattandosi alle caratteristiche tecniche, tattiche e fisiche di chi scende in campo. Punti di forza e criticità si modificano di conseguenza: il Napoli dovrà dimostrarsi in grado di interpretarli per uscire da San Siro con i 3 punti.


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