Esattamente come Roberto Mancini due anni fa, Stefano Pioli esordisce sulla panchina dell’Inter in un derby di novembre con l’obiettivo di risollevare la stagione nerazzurra dopo un inizio al di sotto delle aspettative. Non possiamo sapere quanto cambierà l’Inter rispetto ai mesi con Frank de Boer, ma basandoci sulle esperienze passate di Pioli possiamo provare a immaginare i 3 giocatori che beneficeranno maggiormente del cambio di allenatore.
1. João Mário
È lecito attendersi più scene di questo tipo sotto la guida di Pioli.
Il portoghese è stato l’acquisto più costoso dell’estate nerazzurra e, pur imponendosi da subito come un elemento chiave del centrocampo dell’Inter, la sensazione è che il suo talento non sia ancora stato sfruttato al meglio. In queste settimane le sue qualità sono servite soprattutto a orientare la manovra interista, povera di idee e senza meccanismi consolidati per risalire il campo: da interno o da mediano, João Mário è stato utilizzato soprattutto per costruire il gioco, rinunciando così alla sua capacità di incidere nella trequarti avversaria. Pioli è abituato a sfruttare in chiave più offensiva centrocampisti tecnici e dinamici come João Mário e potrebbe svilupparne il gioco senza palla per riportarlo quanto meno alle medie realizzative dei due campionati giocati con la maglia dello Sporting Lisbona (un gol ogni 5 partite circa).
2. Marcelo Brozovic
In Nazionale è sembrato piuttosto in forma…
L’altro centrocampista tecnico e dinamico che potrebbe avvantaggiarsi dall’arrivo in panchina di Pioli, anche più di João Mário, vista la naturalezza con cui Brozovic dovrebbe calarsi in un contesto intenso e verticale, qualora il neo-tecnico nerazzurro decidesse di insistere da subito sullo stile di gioco sperimentato con fortune alterne alla Lazio. Brozovic (così come João Mário, d’altra parte) può ricoprire praticamente ogni ruolo dalla metà campo in su: qualsiasi sia la posizione di partenza, il suo ingresso in squadra in pianta stabile sarebbe uno dei rimedi più efficaci a uno dei mali più grandi dell’Inter, la scarsa occupazione dell’area di rigore avversaria. Al netto delle evidenti differenze nello stile di gioco, Brozovic potrebbe trasformarsi nell’arma tattica che ha rappresentato Mauri per la Lazio di Pioli.
3. Antonio Candreva
Dribbling splendido, cross sciatto: una buona sintesi della stagione di Candreva.
Stando alle parole dei diretti interessati, sia Candreva che Pioli sembrano essersi lasciati alle spalle i problemi nati per la mancata nomina a capitano della Lazio dell’esterno della Nazionale. Tralasciando gli aspetti più spigolosi del loro rapporto, Pioli è stato l’allenatore che più di tutti ha saputo incanalare le caratteristiche di Candreva in un sistema coerente. Nelle prime settimane all’Inter, Candreva è tornato invece a mostrare il lato più rigido del suo gioco, trasformandosi letteralmente in una macchina da cross spesso inefficace (con 92 cross sbagliati, l’esterno nerazzurro è il peggiore nei 5 principali campionati europei): la reunion con Pioli potrà aiutarlo a tornare ai livelli di due stagioni fa e rendere più vario e incisivo il suo contributo al gioco dell’Inter.