L’Hoffenheim terzo in classifica con 20 punti è assieme all’RB Lipsia la grande sorpresa emersa nelle prime dieci giornate di Bundesliga. Sotto la guida di Julian Nagelsmann, il più giovane allenatore nella storia del campionato tedesco, il club è passato dai bassifondi alle prime posizioni della classifica.
Tra i protagonisti in campo Nadiem Amiri è tra i più giovani, ma sicuramente anche tra i più interessanti, specie in chiave futura: già durante l’estate si parlava di un interessamento piuttosto concreto da parte del Liverpool, che lo aveva fatto osservare da vicino numerose volte.
Nazionale giovanile tedesco, ma di origini afghane, Amiri ha mosso i suoi primi passi nel Waldhof Mannheim, dove ha giocato fino all’età di 15 anni, prima di essere notato dal Hoffenheim, che lo prelevò e inserì nel suo sistema giovanile. Dopo aver esordito in prima squadra nel 2014/15, ha messo la firma su un capitolo fondamentale della passata stagione, quando nel decisivo scontro diretto contro l’Eintracht Francoforte (poi salvatosi al play-out) ha segnato il bellissimo gol dell’1-0 valso la salvezza virtuale dell’Hoffenheim.
Oltre a quella segnatura così importante, Amiri ha aggiunto altre 3 reti e 4 assist alla sua prima stagione da protagonista nella massima serie tedesca. Ha chiuso la scorsa annata con 1461 minuti giocati per 25 presenze complessive, con 1,1 tiri, 2,2 dribbling riusciti e soprattutto 2,1 passaggi chiave per 90 minuti, un record di squadra.
Pur essendo nato trequartista, solitamente Nagelsmann lo impiega come mezzala di un centrocampo a tre, sia quando schiera la squadra con il 3-5-2 che con il 4-3-3. Ha ottime doti di inserimento e il fatto di giocare da interno di centrocampo lo libera almeno in parte dalle attenzioni degli avversari, permettendogli di sganciarsi nell’area avversaria con maggiore facilità.
Un po’ come quasi tutti i trequartisti prodotti dal calcio tedesco negli ultimi anni, Amiri ha un’ottima visione di gioco e le qualità tecniche per servire l’ultimo passaggio, come ha fatto lo scorso sabato in occasione del gol del vantaggio contro il Bayern, premiando l’inserimento di Demirbay. Vista la qualità del suo piede, calcia spesso anche i calci piazzati.
Alto 1,80 metri per 73 chili di peso, Amiri non è particolarmente veloce, anzi a un primo sguardo per il particolare stile di corsa e la tendenza a inarcare la schiena quando accelera potrebbe sembrare persino poco agile. Un’osservazione più approfondita però rivela un bagaglio di finte e controfinte tipico del calcio di strada e di cui francamente in pochi possono disporre. Nonostante la sua conclamata abilità, difficilmente eccede nel dribbling, come confermano anche le percentuali di riuscita superiori alla pari (56,2% lo scorso anno, 64,2% in questo inizio di stagione).
Giocando in posizione più arretrata è chiamato anche a partecipare in maniera attiva alla fase di non possesso, ma ha già fatto diversi progressi in questo senso e si fa apprezzare anche nel pressing.
Per ora Nagelsmann lo sta gestendo: finora ha cominciato 4 partite da titolare e accumulato 390 minuti, ma Amiri sta confermando il suo talento mantenendo alti livelli di prestazione. Difficile dire come si concluderà la stagione dell’Hoffenheim, ma lottare fin da subito per le prime posizioni, o almeno per l’Europa, potrebbe accelerare il processo di crescita del club, ma anche dello stesso Amiri.