Il campionato è una maratona, non è la gara dei 100 metri piani. Lo ha detto Max Allegri a inizio stagione: la maratona l’ha poi vinta grazie a un 2016 strepitoso. La Juventus ha conquistato 91 punti, 34 in più del Milan, che dalla Juve è stato battuto sia nella gara di andata che in quella di ritorno. Ma quello era il Milan di Sinisa Mihajlović, ora in panchina c’è Cristian Brocchi: quali carte può giocarsi il freshman rossonero per regalare al Diavolo la sesta Coppa Italia?
Mihajlović fu esonerato proprio dopo la partita contro la Juventus, uno scontro diretto che aveva evidenziato come i problemi rossoneri fossero così profondi da non poter essere risolti solo con un cambio in panchina. Nelle 6 partite con Brocchi, il Milan ha viaggiato a una media di 1.33 punti a partita, segnando un peggioramento del 13% rispetto alla performance della squadra sotto Mihajlović. Brocchi ha sempre schierato i suoi uomini col 4-3-1-2, pur variando molto gli interpreti partita dopo partita, ma secondo le indiscrezioni potrebbe virare verso il 4-3-3.
Continuare col rombo
Il trequartista nel modulo rossonero agirebbe naturalmente nella zona di Hernanes. Le due punte intanto andrebbero a disturbare il tentativo di impostazione dei centrali esterni: saranno loro con tutta probabilità i primi costruttori del gioco bianconero, in assenza dello squalificato Bonucci.
Quanto mancherà Bonucci.
In fase di possesso, con i tre centrocampisti del Milan schermati dai tre della Juve, dovranno essere i terzini a proporre gioco per servire il movimento incontro di una delle due punte: gli attaccanti dovranno agire di concerto e sfruttare alternativamente gli spazi ai lati di Hernanes o attaccare la profondità.
La Juventus dovrà stare particolarmente attenta a tutte le situazioni da calcio piazzato: esclusi i calci di rigore, il Milan, che ha saltatori temibili in tutti i reparti, ha tratto il 41% dei propri gol da calci d’angolo o punizioni.
Passare al tridente
Con il 4-3-3, in fase di possesso, il Milan avrebbe il vantaggio numerico sulle fasce: l’attaccante esterno costringerebbe il laterale bianconero ad abbassarsi fino alla linea dei tre centrali; il terzino rossonero potrebbe così salire mettendo il resto del centrocampo juventino in inferiorità. Il Milan, in questo modo, potrebbe avrebbe il pallino del gioco.
Quando hanno giocato insieme, Bacca e Niang hanno mostrato una buona intesa.
Un elemento di sorpresa negli equilibri della partita potrebbe essere rappresentato da Niang, che si è allenato per tutta la settimana e potrebbe essere gettato nella mischia. Schierato nel tridente con Bacca e Honda, Niang potrebbe rappresentare una spina nel fianco di Lichtsteiner, che sarebbe costretto a valutare di volta in volta se seguire l’azione d’attacco o restare in copertura.
Il 4-3-3 in fase di non possesso diventerebbe un coperto 4-5-1, con la difesa bassa a negare la profondità e le linee serrate per chiudere le opzioni di passaggio agli avversari. Intercettato il pallone, i centrocampisti rossoneri tenterebbero di recapitarlo sulla corsa Bacca e Niang, due attaccanti velocissimi in grado di sorprendere qualsiasi avversario.
Brocchi dovrà in ogni caso preparare una partita quasi perfetta: la Juve è ovviamente favorita e non può bastare un semplice cambio di modulo a colmare la distanza che separa le due squadre.