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Sassuolo – Milan

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Volendo trovare uno slogan e guardando la classifica, Sassuolo – Milan mette di fronte l’ultima delle “grandi” e la prima delle “provinciali”. Nonostante non perda da due mesi e il sorpasso sull’Inter (distante un solo punto) sia alla portata, il Milan rimane infatti l’ultima squadra del treno di testa della Serie A che lotta per le coppe europee, a sei punti proprio dal Sassuolo. Con la vittoria sulla Lazio i neroverdi hanno già raggiunto la quota salvezza, superando i 40 punti, e possono permettersi ora di affrontare un campionato senza grandi pressioni.

Proprio il discorso della pressione è agli antipodi tra le due squadre, con il Milan che ha un presidente che davanti ai microfoni parla solo di vittorie, dei tifosi che spingono per riavere la squadra nelle zone di classifica più consone al proprio blasone e un allenatore che mette il carico da novanta ripetendo che l’obiettivo deve essere il terzo posto, distante tre squadre e 5 punti.

Anche nello sviluppo tattico le due squadre sono agli opposti: Di Francesco ha impostato fin dalla prima giornata una squadra con una strategia ereditata dalle scorse versioni e un sistema fedele al 4-3-3, mentre Mihajlović solo in questo 2016 ha finalmente trovato la quadratura del cerchio, dopo aver modificato strategia e sistema più volte durante la stagione.

È molto probabile che il Sassuolo giocherà con lo stesso piano gara dell’andata: squadra corta, pronta alle accelerazioni improvvise una volta recuperata la palla. Anche l’undici titolare non sarà molto diverso: probabilmente ci sarà Duncan come mezzala al posto di Laribi (indisponibile) e Sansone come ala sinistra rispetto a Floro Flores (ceduto al Chievo). È probabile che in campo ci sarà il tridente migliore per Di Francesco: Defrel, finalmente esploso con 4 gol nelle ultime 4 partite, Sansone e Berardi, che non potrà non pensare alla partita che l’ha fatto conoscere al grande calcio.

Defrel ha segnato 4 gol nelle ultime 4 gare. Berardi ne segnò 4 in una sola partita.

Il Milan invece presenterà probabilmente un piano gara decisamente più reattivo, con modulo e giocatori diversi rispetto a un girone fa. Il 4-4-2 con Bonaventura e Honda come creatori di gioco sta funzionando: l’italiano, per le prestazioni di questa stagione, merita la chiamata in Nazionale in vista dell’Europeo, il giapponese invece sta vivendo il suo miglior periodo da un anno a questa parte, è finalmente sicuro nelle giocate ed è pure tornato al gol.

Oltre allo squalificato Abate, rispetto all’undici tipo mancherà probabilmente Montolivo e sicuramente Niang. È probabile che Bertolacci, che aveva già sostituito Montolivo contro il Torino, abbia un’altra chance, mentre davanti il dubbio è tra Ménez e Balotelli. La semifinale di Coppa Italia suggerisce che l’indiziato è Ménez, sostituito a qualificazione acquisita forse proprio per preservarlo fisicamente.

Forse l’aspetto psicologico in questa partita promette di essere di primo piano e sarà interessante vedere cosa aiuta di più a motivare un gruppo a rendere al meglio: se la libertà di non avere pressioni e di poter sbagliare o la necessità di dover continuare a vincere per mantenere in vita le speranze di qualificarsi ai preliminari di Champions League.


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