La Juventus è la squadra che ha messo maggiormente in difficoltà l’Atalanta in questa stagione. L’undici di Gian Piero Gasperini ha perso diverse partite e ha anche subito 7 gol dall’Inter, ma non ha mai restituito la sensazione d’impotenza evidenziata nei due precedenti stagionali con i bianconeri (la gara d’andata in campionato e l’ottavo di finale in Coppa Italia).
In entrambe le sfide Gasperini non è riuscito a trovare le contromisure necessarie a imporre il proprio gioco, come invece ha fatto praticamente con ogni altro rivale affrontato quest’anno, e la Juve ha sempre indirizzato le partite con due gol entro la prima mezz’ora o poco più. In entrambe le occasioni Massimiliano Allegri ha schierato i suoi col 4-3-1-2, una sorta di kryptonite per il gioco di Gasperini. L’allenatore dell’Atalanta riempie infatti il campo di duelli individuali, con marcature a uomo che si adeguano al sistema avversario: la contrapposizione tra il 4-3-1-2 e il 3-4-1-2 asimmetrico dell’Atalanta lascia però libero il trequartista avversario, che diventa così il giocatore capace di far crollare l’intera struttura atalantina. Anche se nel frattempo la Juve ha virato in pianta stabile verso il 4-2-3-1, la marcatura di Dybala, il giocatore che si muove nelle zone tipiche del trequartista, sarà la chiave della partita. Per Gasperini, le alternative possibili sono sostanzialmente due.
Il problema del trequartista: Kessié e Freuler escono su Kondogbia e Gagliardini; Banega alle loro spalle è da solo e va a segnare.
Il primo scenario prevede che a marcare Dybala sia un centrocampista. È la scelta più conservativa, che fa abbassare Kurtic su uno dei due interni bianconeri, generando la scalata all’indietro di un centrocampista su Dybala. Per l’Atalanta sarebbe più difficile contestare il possesso ai difensori della Juve, su cui si sposterebbe in maniera accentuata l’onere di iniziare l’azione. Una decisione comunque rischiosa contro Bonucci, che richiederebbe grande precisione a Petagna nella gestione dei tempi di uscita sui difensori centrali, per non dar loro la possibilità di verticalizzare facilmente. Se però decidesse di abbassare Kessié su Dybala, Gasperini ci regalerebbe uno dei duelli più affascinanti del campionato, tra due dei giocatori più unici in Serie A.
Il problema del trequartista/2: pur non essendo sulla carta il trequartista, Dybala chiude il rombo con Hernanes, Pjanic e Marchisio. Masiello si alza sull’argentino poi è costretto a lasciarlo per uscire su Marchisio. Dybala ne approfitta per servire l’assist a Mandzukic.
Nel secondo scenario è invece uno dei tre difensori centrali a uscire per marcare Dybala. Gasperini accetterebbe la naturale contrapposizione tra gli interni di centrocampo delle due squadre, lasciando così libero Dybala, su cui dovrebbe scalare in avanti un difensore centrale. È la scelta più coraggiosa, che certificherebbe la volontà di attaccare la Juve fin dalle prime fasi dell’azione, alzando anche Kurtic sui difensori bianconeri. Allo stesso tempo è anche la scelta più rischiosa: i tre centrali difensivi dovranno essere praticamente impeccabili nella gestione di Higuaín e nella scelta dei tempi di uscita su Dybala. Concedere spazio a uno dei due argentini significherebbe con molta probabilità perdere la partita.
Entrambe le soluzioni presentano rischi e vantaggi ed è probabile che Gasperini le alternerà durante la partita, allenando la sua squadra a scalare in avanti nei momenti di maggiore aggressività e a scivolare all’indietro quando ci sarà invece da contenere gli attacchi della Juve. In questo campionato l’Atalanta ha già battuto la Roma, il Napoli e l’Inter: la precisione nella marcatura di Dybala sarà fondamentale per aggiungere anche i campioni d’Italia alla lista.