Dopo 15 giornate di campionato, a inseguire la Juventus capolista designata fin da questa estate c’è una coppia difficile da pronosticare a inizio stagione: Roma e Milan. Così, nella sfida tra rossoneri e giallorossi è in palio, a sorpresa, anche la candidatura come anti-Juve più credibile, o quanto meno di squadra che ha maggiori probabilità di restare vicino ai bianconeri. Ma quanto sono solide le loro candidature?
Perché la Roma
Perché Dzeko è e Salah era (prima di essere azzoppato da Vermaelen) ingiocabile per molti difensori.
La Roma al secondo posto non è una sorpresa: in questo momento, probabilmente nessuno, interrogato su chi possa essere l’alternativa più credibile alla Juve, risponderebbe con il nome di un’altra squadra che non sia la Roma. I giallorossi stanno lì dove dovrebbero stare, per la base da cui sono partiti (gli 80 punti della scorsa stagione) e il valore della rosa. E però la squadra di Luciano Spalletti non maneggia ancora con la cura necessaria tutti gli strumenti che la trasformerebbero in una contender affidabile: la produzione offensiva è al livello delle squadre d’élite del panorama europeo, grazie alle variegate qualità dei suoi giocatori, che le permettono di attaccare in tanti modi diversi – la Roma ha il miglior attacco del campionato (35 gol) e ha in rosa il capocannoniere (Dzeko) e il giocatore che ha creato più occasioni in Serie A (Salah) – ma non ha ancora raggiunto quella maturità che le permetterebbe di controllare le partite, riposandosi con il pallone o magari scegliendo di difendersi nella propria metà campo.
La Roma deve sempre spingere al massimo per fare risultato, il che significa che ha buone possibilità di fare tanti punti, grazie alla superiorità tecnica o atletica su quasi tutte le squadre della Serie A, ma forse non abbastanza per contendere il campionato alla Juve fino all’ultima giornata.
Perché il Milan
Perché Lapadula sta trasformando in gol (quasi) ogni pallone che tocca.
Probabilmente sarebbe più facile rispondere al contrario, elencando cioè le ragioni per cui il Milan non potrà tenere questo passo a lungo e finirà per staccarsi dalla vetta. Nemmeno nelle più rosee aspettative di tifosi e dirigenza era previsto lo scenario che a girone d’andata quasi concluso vede i rossoneri in lotta per il secondo posto, con la possibilità concreta di staccare la Roma e porsi come più diretta inseguitrice della Juve. Anche se non domina nessuna statistica e non è né particolarmente solido in difesa né particolarmente pericoloso in attacco, il Milan ha finora trovato quasi sempre un modo per vincere le partite, ed è un dato che va tenuto in considerazione.
I rossoneri hanno avuto il merito (o la colpa, a seconda dei punti di vista) di rendere equilibrate tutte le partite, che di fronte avessero la Juventus o il Crotone. È forse una base troppo poco solida per restare a lungo dietro la Juve, ma Vincenzo Montella può sfruttare l’assenza di impegni europei per preservare i suoi giocatori chiave e sfruttare i momenti di forma dei giocatori che gli hanno fatto vincere le partite finora (prima Bacca e Niang, ora Suso e Lapadula), in attesa magari che a gennaio arrivino quei rinforzi necessari per consolidare una posizione insperata a inizio anno.