Quando ancora passare il pallone veniva considerato un segno di debolezza e non erano ancora stati inventati modi elaborati per organizzare il caos generato da undici persone che si muovono su un campo, il calcio era una cosa semplice: chi aveva la palla correva verso la porta cercando di saltare tutti.
Un’interpretazione molto individuale che è arrivata fino ai giorni nostri e che potrebbe vivere momenti di sublimazione nel derby romano: Roma e Lazio annoverano infatti alcuni dei giocatori più veloci del campionato, specialisti nel prendere la palla e correre nel minor tempo possibile verso la porta avversaria. Felipe Anderson e Keita da una parte, Salah (in teoria, in un mondo in cui Vermaelen non gli procura l’infortunio a due giorni dal derby) e Bruno Peres dall’altra. Ho scelto le loro migliori accelerazioni stagionali, magari non le più produttive, ma quelle in cui hanno dato la netta impressione di giocare su un piano diverso rispetto a chi tentava di inseguirli.
1. Felipe Anderson
Siamo al livello base: buttarsi la palla avanti di qualche metro e bruciare il diretto avversario facendogli sentire lo spostamento dell’aria come quando sorpassiamo qualcuno in autostrada. Aleesami non è un terzino lento eppure semplicemente non può star dietro a Felipe: si aggrappa al suo braccio, prova a rallentarlo, ma niente. La lezione: mai sfidare il brasiliano in velocità a campo aperto.
2. Keita
L’asticella si alza: Keita riceve palla sulla fascia destra e si accentra, ma invece di lasciarsi il difensore alle spalle, lo aspetta rallentando quanto basta per dargli l’illusione di poter intervenire in scivolata per poi spostarsi il pallone all’ultimo e continuare la sua corsa. Un atto di bullismo calcistico che però non porta a nulla di concreto, se non la frustrazione del difensore umiliato. Keita infatti si trasforma in una sorta di buco nero che attrae tutta la difesa del Pescara, ma alla fine si accontenta di un passaggio largo verso Lulic. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità: Keita deve ancora imparare a usarli.
3. Bruno Peres
Difficile scegliere tra l’accelerazione qui sopra o questa contro il Crotone, in cui prima inghiotte l’esterno avversario e poi brucia l’erba senza sforzo apparente mentre gli altri, a confronto, sembrano camminare. Però a Cagliari Bruno Peres prima batte il record mondiale per la sovrapposizione più veloce, poi fa sembrare i difensori rossoblù dei bambini col triciclo di fianco a una motocicletta. Le dimostrazioni di superiorità atletica di Bruno Peres a volte assumono contorni imbarazzanti: quando accelera il brasiliano è davvero un bug del sistema impossibile da risolvere.
Bonus: Salah
Salah è stato azzoppato da Vermaelen, non giocherà il derby e rientrerà solo nel 2017. Caro Momo, sappi che senza di te non solo il derby, ma anche il campionato sarà meno divertente.