Vincenzo Montella torna a Firenze cercando la continuità, di risultati e prestazioni, che al Milan manca ormai da diverso tempo; Paulo Sousa spera invece di ritrovare almeno per 90 minuti la squadra brillante che aveva stupito un anno fa con una prima parte di campionato al di sopra delle aspettative. Fiorentina – Milan si deciderà soprattutto su questi 4 aspetti.
1) Non è ancora il Milan di Montella
Il Milan non è ancora in grado di esprimere in pieno il calcio voluto da Montella e sembra più a suo agio quanto più riesce a giocare in maniera diretta: la pericolosità del Milan aumenta quanto più velocemente riesce ad attivare i suoi esterni d’attacco, Niang e Suso, il che significa spesso saltare il centrocampo, ancora incapace di collegare i reparti e di garantire uno sviluppo fluido della manovra.
Niang è diventato fondamentale per il Milan. Se solo fosse più freddo in area di rigore…
2) Fragilità difensive
In difesa, dopo le imbarcate delle prime due giornate e i 6 gol subiti da Torino e Napoli, la situazione è migliorata, ma non in maniera così profonda da far pensare che Montella abbia risolto i problemi. Paletta sta giocando ad alti livelli, coprendo anche le imprecisioni di Romagnoli, ma è ancora difficile inquadrare i rossoneri, né aggressivi né solidi nella propria metà campo, con un problema piuttosto evidente nelle distanze spesso troppo ampie tra Kucka e Montolivo, la coppia di centrocampisti che dovrebbe proteggere la linea difensiva. Un difetto che potrebbe costare caro soprattutto contro la Fiorentina, che in mezzo al campo schiera quattro giocatori e potrebbe andare a nozze nei buchi tra le linee lasciati dai centrocampisti del Milan.
3) Quanto manca Alonso
La Fiorentina sembra ancora la squadra spenta del finale della scorsa stagione e in queste prime giornate ha fatto fatica a creare occasioni da gol. L’assenza di Marcos Alonso si sta facendo sentire: Milic al momento non sembra poter garantire la stessa qualità offensiva dello spagnolo, uno degli sbocchi principali della manovra offensiva, e così spesso la circolazione è troppo piatta per creare pericoli oppure l’azione sfuma per le scelte e i cross sbagliati dal croato.
Babacar che fa sembrare normale un gol di tacco.
4) Gli indispensabili
La partita contro l’Udinese ha poi chiarito l’importanza di Ilicic e Kalinic, riferimenti chiave per la manovra a cui è molto difficile rinunciare, nonostante siano stati proprio Bernardeschi e Babacar a segnare le reti che hanno permesso di rimontare due volte i friulani. Al solito, dal quadrato di centrocampo e in particolare dalle prestazioni di Badelj, Borja Valero e Ilicic dipenderanno le sorti della Fiorentina: se riusciranno a prendere in mano la partita, far scorrere fluido il gioco e a sfruttare l’incessante movimento di Kalinic, i viola avranno buone possibilità di spegnere sul nascere i sogni di gloria rossoneri e prendere il loro posto alle spalle del gruppo di testa.