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A sorpresa, Cutrone

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Quattro gol e un assist nelle prime sei presenze ufficiali con la maglia del Milan, a cui vanno aggiunti una doppietta al Bayern Monaco e il gol contro il Lugano nelle amichevoli precampionato. Patrick Cutrone ha vissuto un’estate incredibile, che ha fatto sprecare elogi e paragoni.

Per Leonardo Bonucci, suo capitano al Milan, «non è una sorpresa, sin dal primo giorno ho visto in lui le movenze e la fame dei grandi attaccanti. Ho preso subito come esempio Belotti, perché secondo me si assomigliano molto nelle movenze e nel modo di interpretare la partita. (…) Credo che ci troviamo davanti a un futuro grandissimo bomber».

Un gol di chi si muove in area come nella sua cameretta.

Pur avendo appena 19 anni ed essendo alla prima vera esperienza in prima squadra (era già stato aggregato l’anno scorso, ma ha giocato appena 5 minuti alla penultima di campionato contro il Bologna), Cutrone sembra già fisicamente e tecnicamente formato per svolgere i compiti più oscuri richiesti a un centravanti. Ovvero: raccogliere i palloni in uscita dalla difesa per far salire la squadra, resistere spalle alla porta alla marcatura dei difensori avversari, giocare di sponda – il primo tocco è buono, ma migliorabile, mentre ha già mostrato una discreta sensibilità nella scelta e nell’esecuzione dei passaggi per non far perdere velocità all’azione.

 

Le quote potrebbero subire variazioni

Ciò che lo ha elevato a sorpresa del campionato è però la naturalezza con cui vede la porta. Cutrone si muove già benissimo, sia quando attacca la profondità che quando è in area di rigore. Nel suo percorso al Milan, in cui gioca da quando aveva 8 anni, ha incontrato ottimi maestri: Pippo Inzaghi, che lo ha allenato per un mese ai tempi della Primavera, e Vincenzo Montella, che gli ha dato fiducia mettendo in panchina il secondo acquisto più caro dell’estate rossonera: André Silva. Ma è chiaro che Cutrone abbia una predisposizione naturale a sorprendere e anticipare i diretti avversari, anche perché può fare affidamento su mezzi tecnici e fisici tutt’altro che eccezionali.

Taglio sul primo palo e colpo di testa in anticipo sul difensore: un altro gol da numero nove di alto livello.

Finora ha reso alla grande giocando da centravanti nel 4-3-3, ma anche quando è stato schierato in coppia con André Silva, nella gara di ritorno contro lo Shkendija, si è mosso bene e ha segnato l’unico gol della partita. Dal ritiro dell’Under-21, in cui è stato convocato per la prima volta, ha spiegato: «Col 4-3-3 sono nel bel mezzo dell’attacco, ma giocare a due punte non è un problema. Hai la sponda con le ali e l’altra punta, con la Primavera ho giocato anche con il 4-3-1-2».

Montella lo ha elogiato dicendo che «segna gol sporchi, da grande attaccante», per Ariedo Braida, storico dirigente del Milan e attuale d.s. del Barcellona, «ha il senso del gol, si trova al posto giusto nel momento giusto, il suo è un dono naturale, che hanno in pochi. È un goleador nato, farà tantissimi gol».

Il botto estivo non poteva di certo passare inosservato. Starà a Cutrone dimostrare che non si tratta di un fuoco di paglia, ma dei primi lampi di un centravanti destinato a fare le fortune del Milan e della Nazionale.


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