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Juventus – Sassuolo

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Se non fosse per il caso Ragusa il Sassuolo condividerebbe il primo posto in classifica con la Juventus dopo due giornate. Anche la classifica, insomma, darebbe l’immediata certificazione della solidità di due delle realtà più brillanti del calcio italiano: la Juve che ha costruito un dominio molto difficile da scalfire, il Sassuolo che sembra avere le carte in regola per confermare la splendida stagione dell’anno scorso.

Solidità e nuovi equilibri

Le prime due partite di campionato hanno confermato che la Juve continua a poggiare sulle fondamenta che le hanno permesso di conquistare il quinto scudetto consecutivo: un blocco difensivo così solido da rendere quasi irraggiungibile la porta di Buffon (i bianconeri hanno concesso a Lazio e Fiorentina appena 4 tiri totali da dentro l’area di rigore) e una molteplicità di soluzioni e riferimenti di gioco che le permettono di trovare la chiave che sblocca qualsiasi incontro. Al momento Allegri si è permesso di aggiungere soltanto la qualità di Dani Alves, che con Dybala e Khedira forma una delle catene più pericolose a livello europeo. Gli ingressi in pianta stabile di Pjanic e Higuaín cambieranno gli equilibri, ma una delle qualità più apprezzate di Allegri è proprio quella di adattarsi alla rosa e trovare il modo per farla rendere al meglio, senza cercare di farla entrare in un vestito tattico troppo stretto. Tutto fa pensare che possa riuscirci anche stavolta, forte oltretutto di un inizio di campionato completamente diverso rispetto a un anno fa.


L’intesa tra Dani Alves, Dybala e Khedira.

Da questo punto di vista Di Francesco si pone all’opposto: il suo è uno stile di gioco molto riconoscibile, basato su schemi ripetuti continuamente ed è anche grazie a questo che il Sassuolo non ha perso competitività nonostante l’addio di due pedine importanti come Vrsaljko e Sansone. Tutti e due non sono stati rimpiazzati con alternative di pari valore e, anzi, a fine mercato è stato preso un altro esterno d’attacco mancino, Federico Ricci. Di Francesco dovrà quindi fare qualche piccolo aggiustamento, specie sulla fascia sinistra, rinunciando più spesso a un esterno a piede invertito.

Prime volte

Questo scontro diretto sembra così arrivare al momento giusto per testare la ricerca di nuovi equilibri da parte di entrambe le squadre: nella Juve dovrebbe esordire Pjanic e anche Higuaín dovrebbe essere schierato da titolare per la prima volta; Di Francesco dovrà invece reinventare il proprio tridente offensivo, viste le assenze di Berardi e di Defrel, riportando magari Politano sulla destra e facendo giocare ancora Ragusa, la cui presenza in campo contro il Pescara ha determinato la sconfitta a tavolino.


Recupero palla e attacco rapido in verticale: tutto molto “sassuolesco”.

Sarà in ogni caso un ottimo test per la Juve in vista della Champions: il Sassuolo non è abituato a fare le barricate, ma andrà a Torino a giocarsela aggredendo i bianconeri col suo pressing collaudato e sofisticato. I probabili ingressi in squadra di Pjanic e Higuaín innalzano di molto il livello tecnico e la possibilità di trovare vie di fuga dall’aggressività dell’undici di Di Francesco, ma d’altra parte potrebbero rendere più vulnerabile la squadra, specie se Pjanic dovesse giocare da regista. Lo spazio ai suoi lati potrebbe essere sfruttato dagli esterni o dalle mezzali del Sassuolo per mettere in difficoltà la Juve. I neroverdi giocano anche per rompere un tabù: non solo non hanno mai vinto, ma non hanno nemmeno mai segnato allo Juventus Stadium. Sarà la volta buona?


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